Non è finita finché non è finita. Purtroppo.
La storia infinita di questo NapoliBasket che fa sognare e penare, un campionato vissuto sulle montagne russe, picchi altissimi e discese da vuoto d’aria. Le discese ardite e le risalite cantava Battisti. Una salvezza impossibile, divenuta probabile, quasi certa ed ora lontanissima. Quattro sconfitte consecutive dopo tre sigilli insperati. Napoli non ti lascia indifferente. Napoli contro Trapani, la squadra più bella e solida vista alla Fruit Village Arena, è stata prima annicilita, poi nel terzo periodo ha avuto un sussulto incredibile con Pullen e Green sontuosi, ed infine ha ceduto senza opporre resistenze nell’ultimo quarto. Insomma la sfida contro il team di Repesa è l’esatta fotografia della stagione del Napolibasket.

Ora però non deve subentrare la paura. Tortona e Trento nel mirino chiuderanno questo torneo per gli azzurri. Basta una vittoria e sarà salvezza. Un’impresa epica, partendo da 0-11, cosa mai successa nella storia dello sport professionistico. Pullen è un leader e sa come trascinare il gruppo, a questa sua caratteristica si aggrappano le speranze dei tifosi del Napolibasket. L’impresa è possibile ma senza isterismi ed inutili paure. La squadra deve essere umile e concentrata, non deve farsi trascinare nel nervosismo e cadere nelle trappole. Contro Trapani la guerra fatta agli arbitri, soprattutto nel primo quarto, non ha pagato. Lamentarsi non serve e toglie energie. Valli deve essere bravo a gestire le forze e dare un futuro in serie A a questo club provando a vincere a Tortona, magari con uno sguardo al live di Pistoia–Cremona. Solo dopo aver conquistato la permanenza in A si potrà pensare con più tranquillità al futuro e capire bene le intenzioni di Rizzetta e come risponderà il club alla proposta dell’imprenditore italoamericano.