Dici Napoli-Venezia, cerchi due potenziali protagonisti e la tastiera va da sola: i primi giorni a Fuorigrotta di Erick Green e Big Ben Bentil hanno avuto un impatto potente sulla squadra e sull’intero ambiente partenopeo e la speranza di tutti, a Napoli ovviamente, è che le tante sensazioni positive trovino subito un riscontro concreto in campo.
L’impressione però è che sulle sorti del match del PalaBarbuto potrebbe incidere di più il duello tra Kevin Pangos e Tyler Ennis che però, a poco più di 24h dalla contesa, è ancora fortemente in discussione.
Nel senso che sono entrambi fuori per infortuni di cui si sa poco o nulla (verrebbe da dire misteriosi), ed entrambi sono valutati “day-to-day”.
Potrebbero esserci entrambi, potrebbe non esserci nessuno dei due, potrebbe esserci solo l’uno, o solo l’altro, e capirete che parliamo di variabili importanti.
Il resto? Di Napoli sappiamo, sta cambiando anima e pelle dopo un inizio di stagione drammatico ed è ancora a caccia della sua prima vittoria stagionale. Venezia invece di W in classifica ne ha messe 2 (a Pistoia e con Scafati), ma non è che in laguna si respiri aria di festa, anzi. Era lecito attendersi di più da quella che per molti sarebbe la terza forza del campionato ma che in questo avvio di stagione ha pagato tributi pesantissimi all’infermeria con Munford e Parks subito out ed Ennis in altalena (2 presenze).
Un reparto esterni devastato, con Spahija costretto spesso e volentieri ad andare col “piano B” chiedendo tantissimi minuti a Moretti e Wheatle (30’ di media) oltre che al veterano Fernandez e al giovane Casarin.
Va decisamente meglio con i lunghi, con Mfiondu Kabengele che è partito fortissimo e che ad oggi è il miglior lungo della Sere A con 13.2 punti (61.1% da 2 e 1.6 schiacciate) e 15.4 rimbalzi. In doppia cifra di media vanno anche Wiltjer (11) e Aamir Simms (10.6 + 6) ed è importante anche il contributo dalla panchina di un Tessitori da 7.8 punti e 3 rimbalzi in appena 10’ di impiego medio.