Sei punti per la speranza, otto per la sicurezza.

Diamo i numeri e tracciamo la mappa che potrebbe riportare Napoli ai playoff scudetto dopo 17 anni. E’ un percorso chiaro, che passerà inevitabilmente per Fuorigrotta dove la Gevi giocherà quattro delle sei gare che le restano in questa regular season: prima Venezia, poi in fila Sassari (27^), Trento (28^) e Scafati (30^) per un trio di scontri direttissimi in chiave PO.

Ci si penserà a tempo debito, ora l’attenzione è giustamente tutta sulla Reyer di Neven Spahija, che domenica scorsa si è fatta rimontare 13 punti nell’ultimo quarto da Cremona perdendo poi in volata una partita che avrebbe potuto riportarla al primo posto, seppur in condominio con Brescia e Bologna. E’ una gran bella squadra l’Umana, rinforzata in corsa con l’inserimento di giocatori del calibro di Heidegger e Kabengele, e ora più lunga, esperta e completa: Rayjon Tucker (15.5 punti con il 60% da 2 e 4.4 rimbalzi) e è un candidato credibile per l’MVP 2024 ed è la prima opzione offensiva di un’Umana che ha 4 giocatori in doppia cifra costante e altri 4 oltre i 7 punti di media. Tante le soluzioni per il coach croato, che può contare sulla duttilità dei suoi americani (mancherà l’ex di turno Jordan Parks, occhio a Wiltjer) e sulla solidità di un gruppo italiano incisivo con i nazionali Spissu e Tessitori, il veterano Brooks e il giovane Casarin.

A Napoli, che ritroverà Brown, servirà una prestazione importante, bisognerà tenere alte percentuali e intensità e ridurre al minimo le pause. Come fu all’andata, il 7 gennaio, quando gli azzurri si imposero al Taliercio (81-89) con una splendida performance corale (5 in doppia cifra) e ben 16 triple realizzate.