“Emozioni indelebili” scrive sui suoi account social il Napoli Basket. L’entusiasmo della festa è ancora vivo, i suoni risuonano ancora nelle orecchie e la sensazione di felicità si protrarrà piacevolmente ancora per molto tempo.

Il post-Final-Eight rappresenta un momento straordinario per il basket di Napoli e per gli appassionati di questo sport. Dopo la loro trionfale vittoria, la Gevi Napoli si è unita ai tifosi, agli appassionati e alle istituzioni in un abbraccio infinito di gratitudine reciproca. Tuttavia, il culmine dell’euforia avverrà nel prossimo match casalingo contro la Nutribullet Treviso, quando i campioni azzurri verranno festeggiati con orgoglio insieme alla Coppa nella Fruit Village Arena – PalaBarbuto gremita in ogni ordine di posto.

Purtroppo, il palazzetto risulta ancora una volta troppo piccolo e inadeguato per una città che ospita una squadra di Serie A sempre competitiva e quest’anno vincente e ai vertici della classifica.

Il ricordo va a 18 anni fa, quando dopo la vittoria della Coppa Italia della Carpisa Napoli, i biglietti per il primo match successivo andarono letteralmente bruciati in prevendita nel giro di poche ore. Quest’anno, il sold-out è stato raggiunto addirittura ben 12 giorni prima della gara, segnando un nuovo record.

Tornando al 2006, il primo match interno post Final-Eight si disputò contro Biella. All’epoca, le vendite dei biglietti avvenivano solo fisicamente e le file delle persone desiderose di assicurarsi un posto erano lunghe centinaia di metri. Nonostante oggi la struttura abbia oltre 5.000 posti a sedere, a causa delle limitazioni logistiche e di agibilità è possibile acquistare, come allora, solo 4.000 biglietti.

In attesa di un’alternativa valida, moderna e funzionale, questo palazzetto “provvisorio” è diventato ormai l’impianto indoor principale della città. Durante la cerimonia celebrativa della Gevi a Palazzo San Giacomo, il Sindaco Manfredi non ha utilizzato mezzi termini: “Vi daremo un palazzetto“. Tuttavia, gli appassionati del basket di Napoli, specialmente quelli di lunga data, rimangono ancora molto scettici considerando le numerose promesse fatte nel corso degli anni senza mai essere mantenute.

Il progetto del nuovo Mario Argento (2005)

 

Già nel febbraio del 2005, esattamente un anno prima della conquista della Coppa Italia dell’era Maione, lo studio Corradetti presentò il plastico del “nuovoMario Argento. L’allora Assessore allo Sport del Comune di Napoli Giulia Parente promise alla città un impianto da 8.000 posti. I lavori ebbero anche inizio, ma si fermarono già a settembre dello stesso anno a causa degli intoppi burocratici, lasciando l’impianto incompleto con sole due tribune ancora in piedi come ancor oggi visibile a tutti.

Il plastico dello Studio Corradetti col progetto del nuovo Mario Argento (2005)

Da allora quasi tutti gli esponenti politici passati per Palazzo San Giacomo hanno espresso la ferma volontà di restituire l’impianto o crearne uno nuovo ma nessuno ha mai dato seguito alle parole pronunciate.

Gli appassionati del basket e dello sport in generale auspicherebbero l’avvio di un nuovo percorso in cui le parole cedano finalmente il passo ai fatti concreti. Sperano che i progetti non rimangano intrappolati nei labirinti burocratici e che ci si ispiri alla lungimiranza e all’esperienza di coloro che sono stati capaci, nel contesto sportivo, di dare una svolta alla mediocrità e all’improvvisazione attraverso una pianificazione accurata che sta già portando risultati sorprendenti.

Sarà la volta buona? Ce lo dirà solo il tempo.