Riecco la Virtus.
Ad ottobre, quando si impose d’autorità al PalaBarbuto, viaggiava sulle ali di un entusiasmo ritrovato e proprio da Fuorigrotta mandò un segnale importante a tutto il movimento.
Oggi, superato il giro di boa di una stagione bella lunga (quella di domani sarà la partita numero 43 tra Supercoppa, Euroleague e Campionato), è probabilmente la più accreditata pretendente per lo scudetto e una credibile contender per le final four di Euroleague (i bolognesi sono attualmente secondi in condominio con il Barcellona).
La Segafredo di Banchi è solida e consapevole, ha ritrovato con il passare delle settimane due giocatori importanti come Lundberg e Polonara, ha sbloccato la seconda giovinezza di Hackett e Belinelli e si è rinforzata con l’arrivo di Ante Zizic, pivot di stazza, esperienza e spessore internazionale, la cosiddetta ciliegina sulla torta.
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Questo per dire che alla Segafredo Arena sarà dura, durissima, contro una squadra che sta dominando il campionato anche in termini statistici (1^ per punti fatti, per valutazione e per assist, 2^ per rimbalzi) e che anche senza Shengelia (in forte dubbio, probabile rientri in Euroleague giovedì prossimo) hanno qualità, profondità ed esperienza per battere chiunque.
Questo per ribadire che Napoli, a questo punto della stagione, queste partite può godersele fino in fondo, senza paura. Può godersele il suo popolo (ah, è già sold out il PalaBarbuto per il prossimo match casalingo con Brescia…), possono farlo i giocatori, che con la testa sgombra da ogni tipo di pressione possono sfidare il blasone degli avversari senza timori reverenziali.
La Gevi ha ritrovato fiducia e certezze dopo un inevitabile periodo di flessione, è ormai da mesi stabilmente nella parte sinistra della classifica e a metà febbraio volerà a Torino per giocarsi le Final Eight di Coppa Italia. E’ stata con Pistoia la rivelazione di questa prima parte di stagione, ora può diventarne la mina vagante.