Lo guarda negli occhi. Non le mani, non i piedi, non la postura, non la palla. Ma negli occhi. E lo fulmina.

Markel Brown ipnotizza Bartley, gli strappa il possesso dalle mani, regala l’assist a Pullen e la vittoria alla Gevi. Giocata galattica di un giocatore che da quando è arrivato ha cambiato la mentalità ed il destino al NapoliBasket, anche a Brindisi. Non credo sia un caso che dal suo avvento la Gevi abbia vinto tutte le partite. Certo non è Micheal Jordan ma sicuramente un giocatore di mentalità. Brown innalza il livello di concentrazione dei compagni e questo fa bene sia durante gli allenamenti e soprattutto in partita.

Pullen
Jacob Pullen (ph. Olivetti)

Napoli è questa: concentrazione, applicazione ed anche follia. Markel vs Jacob. L’ultima azione della vittoria a Brindisi è l’esatta fotografia delle due anime di questa squadra. Brown difende, combatte e conquista palla, serve un assist a Pullen che doveva solo aspettare che passassero quei tre secondi finali ed invece si lancia verso il canestro appoggia al tabellone e segna anziché “ammazzare” la partita gettandosi in un angolo tirando il pallone al cielo e sentire il beatifico suono della sirena. Invece quel + 3 a qualche decimo regala alla Happy Casa ancora la speranza che però poi fortunatamente viene vanificata con un tiro dell’AveMaria che si tramuta in air-ball.

Napoli è questo giusto mix di follia e abnegazione. La pazzia di Pullen che qualche istante prima aveva segnato la tripla del sorpasso di tabella ribaltando l’inerzia del match e la voglia di Brown che gioca la sua peggiore partita da quando indossa la maglia azzurra ma fa la giocata decisiva in difesa. Nel frattempo la squadra continua a vincere, scala la classifica e domenica andrà a Bologna per provare a togliersi qualche altro sfizio in un campionato che finora è stato super.