Owens, fra i protagonisti Gevi in questo inizio campionato

A chi a ridosso dell’esordio di Sassari gli aveva mostrato il calendario rimarcando le tappe di una partenza in salita, Pedro Llompart ha risposto sempre allo stesso modo: “Sì, vero, però è anche vero che in questi casi basta una vittoria, e cambia tutta la prospettiva”. Avoglia se cambia.

Il trionfo di Sassari, la vittoria schiacciante del PalaSerradimigni con 111 punti all’attivo e cifre statistiche da notte dei record non ha portato in dote solo due punti (corsari), ma anche un bel pieno di fiducia per il progetto (così lo chiamano sia il dirigente maiorchino che coach Milicic) e per tutto l’ambiente. Con Milano il PalaBarbuto sarà Sold Out, biglietti finiti già al giovedì mattina, e quello che solo sette giorni fa poteva essere considerato un vernissage assai complesso, oggi è nell’immaginario collettivo un big match da non perdere. Se non proprio da vincere, perché no…

Si vola sulle ali dell’entusiasmo, legittimamente, la verità è che con il successo in casa Dinamo la Gevi non ha solo scacciato molti dei dubbi e delle perplessità che l’avevano circondata durante un’estate vissuta di rincorsa, ma anche tutte le pressioni possibili: contro l’EA7 Pullen e compagni potranno provare a giocarsela senza assilli, nello stato mentale ideale per questo genere di partite, mentre a Milano, 40 ore prima del match di Fuorigrotta, toccherà giocare ad Istanbul per l’esordio in Euroleague. Un fattore? Relativo, ma va in conto ad una partita che vedrà comunque i meneghini favoriti (e ci mancherebbe altro).

Coach Messina ha una rosa lunga e completa, allestita per vincere in Italia (si punta al Three-peat) e per arrivare fino in fondo in Europa. Al netto dell’infortunio del tedesco Lo e della risicata vittoria su Treviso alla 1^, la EA7 ha uomini e soluzioni per sostenere il doppio impegno e per “testare” il sistema difensivo di Milicic in tutte le sue varianti. Poythress e Kamagate, ad esempio, hanno la fisicità per dare profondità al gioco milanese portando Napoli dove non vuole andare, in post basso, mentre Shields, Tonut e Bortolani, così come Flaccadori, hanno taglia e aggressività per mettere in difficoltà i “piccoli” azzurri. L’osservato speciale sarà sicuramente Kevin Pangos, costantemente sotto esame da quando è a Milano, il più atteso Nikola Mirotic, uno dei superbig del basket continentale.