Non so come andrà a finire, ma l’ultima in casa è stata bellissima.

Il PalaBarbuto contro Pesaro mi ha emozionato. Sono tornato indietro nel tempo di quasi 20 anni. L’aria vibrava e la partita l’ha vinta il pubblico. Insieme alla squadra ovviamente. Me la sono gustata fino all’ultimo secondo. Fino alla sirena finale. Fino ai cori della curva con la squadra a ringraziare. Sarebbe davvero un peccato perdere questa serie A. Domenica a Verona però almeno il destino è tutto nelle mani di questi ragazzi. Possono difenderlA. Possono farlo perché ne hanno la possibilità. Williams e Stewart hanno una luce nei loro occhi che mi infonde fiducia. Sono vivi, sanno di cosa si tratta. Guardano verso il pubblico e ne traggono giovamento. Nei momenti di difficoltà e dove tutto sembrava perso hanno cacciato fuori gli attributi e sono stati decisivi.

JaCorey Williams (ph. Olivetti)

JaCorey è stato fuori per tutto il terzo quarto, anche dopo i 5 falli di Zerini. Aveva il fuoco dentro. Voleva entrare, voleva essere utile. Pancotto gli preferisce Dellosto tenendolo ancora di più sulla graticola. Negli ultimi dieci minuti, anche se gravato di 3 falli, è stato liberato ed i risultati si sono visti. Un all-in carico di sana follia. Williams ha fatto la differenza, con personalità. Sfugge alle critiche in questo rush finale di stagione. Forse i tanti giudizi negativi letti e sentiti in giro lo hanno fatto anche crescere. JaCorey è il simbolo di questa rinascita e mi piace sottolinearlo. Se solo Stewart sorridesse di più, poi, sarebbe l’idolo dei tifosi perché ha tutto quello che ti può far esaltare ed in più nel mese di aprile è salito di livello in modo incredibile. MVP gridavano dagli spalti dopo il successo con la Carpegna.

Domenica sarà l’ultimo capitolo di questa stagione in altalena. Alti e bassi pazzeschi. Un anno sulle montagne russe e a Verona ci sarà l’ultima prova. Il destino è nelle nostre mani, si deve solo sperare e fare in modo di arrivare all’ultima partita nella maniera migliore. Dando il massimo senza avere rimpianti. Poi sarà tempo di giudizi, ma per ora godiamoci l’ultima tappa, con trepidazione.