Ormai non si tratta più di bivi e crocevia. Ora tocca decidere se provare a risalire, o iniziare a scavare. Quando tocchi il fondo è sempre così, non ci sono più schemi o difese da preparare (alla 22^ giornata poi?), è principalmente questione di orgoglio e cattiveria anche perchè con l’approccio del PalaBigi la Gevi non si salverebbe neanche se di giornate ne mancassero 40. E invece ne mancano nove, con un calendario complesso e con l’unico scontro diretto piazzato sul traguardo, il 7 maggio, con la trasferta di Verona che potrebbe decidere tutto, ma anche niente. E già, toccherà iniziare a salvarsi prima, Napoli non può fare troppi calcoli e dovrà provare a sbloccarsi già domenica con Brindisi al PalaBarbuto, contro una squadra in crescita esponenziale che prima di cedere a Milano nell’ultimo turno aveva inanellato 5 vittorie di fila. Avversaria tosta, partita altrettanto, ma quelle facili se mai ci sono state, sono pure finite. Lo sa Pancotto, speriamo lo sappiano anche i suoi giocatori chiamati in settimana ad una responsabilizzazione collettiva. Ci si attende una reazione da tutti, vecchi e nuovi, un’altra faccia. Vedremo. Tutti abili e arruolabili gli azzurri, tranne Zanotti che è stato sospeso “momentaneamente” per motivi disciplinari.

L’avversaria

La Happy Casa ha in Nick Perkins uno dei migliori pivot del campionato (15.2 con il 57% dal campo e 5.2 rimbalzi), e vanno stabilmente in doppia cifra anche il play Bowman, l’eclettico Burnell e l’ala Marcquise Reed (14.4), una delle rivelazioni di questa serie A, ma le rotazioni di coach Vitucci sono lunghe ed equilibrate e dunque occhio a D’Angelo Harrison, rientrato dall’ennesimo lungo stop della sua carriare ma attaccante di lusso in grado si spaccare le partite, a Doron Lamb, prelevato a Scafati e lanciato in quintetto nel momento più importante della stagione, e a Bruno Mascolo, che con energia e duttilità è una delle chiavi del gioco brindisino.